Per uso di memoria

1971-1972

PER USO DI MEMORIA 

Composizione drammatica per sei attori, fisarmonica, chitarra, bombardino, percussioni

di Massimo Castri, Emilio Jona, Sergio Liberovici


da canti e testimonianze popolari sulla Resistenza in Toscana

Impianto scenico e regia Sergio Liberovici

Con: Massimo Castri, Isabella Del Bianco, Laura Panti, Sergio Reggi, Stefano Satta Flores, Roberto Vezzosi

Strumenti a plettro Giansereno Raimondo 

Fisarmonica Luciano Passarelli 


Produzione: Ente Autonomo Teatro Comunale di Firenze, XXXV Maggio Musicale Fiorentino

Debutto: Volterra, Teatro Persio Flacco, 4 aprile 1972 


Ricerche e registrazioni di M. Castri, E. Jona, S. Liberovici, L. Panti e del Gruppo di Ricerca del Consorzio per la Attività Musicali della Provincia di Arezzo  diretto da D. Carpitella, con la collaborazione del Centro Nazionale Studi di Musica Popolare diretto da G. Nataletti.

DAL PROGRAMMA DI SALA

Vi possono essere modi svariati di realizzare uno spettacolo sulla Resistenza in Toscana, noi abbiamo scelto quello di partire da una posizione ricettiva silenziosa, cioè di operare sul campo attraverso la ricerca e la registrazione magnetofonica di testimonianze e canti che avessero quel tema come nucleo. L'operazione è stata condotta da un gruppo composto da chi da tempo conduce una ricerca è un'azione di questo tipo nel campo della cultura popolare, e da due attori tra quelli che avrebbero poi partecipato alla realizzazione dello spettacolo. La condizione ottimale sarebbe stata che tutti gli attori avessero partecipato alla ricerca ed alla discussione dei molti problemi linguistici, interpretativi, musicali, drammaturgici che sono seguiti, ma le ragioni dell'economia lo hanno impedito.

La ricerca si è avviata prevalentemente attraverso i canali delle organizzazioni operanti in loco (associazioni, enti, partiti, comuni), si è attuata spesso in modo casuale (con passanti, in locali pubblici), si è svolta anche in circostanze particolari quali dibattiti, scioperi.

Le persone incontrate sono state centinaia, e in prevalenza, a parte impiegati, artigiani, commercianti, professionisti, si è trattato di operai e contadini. 

Più che nei luoghi che le istorie della Resistenza indicano come quelli deputati per una ricostruzione di quelle vicende, La ricerca si è indirizzata su quelle località toscane, in cui lo spettacolo sarà programmato, e ciò al fine di creare un rapporto preciso e protratto nel tempo con i fruitori dello spettacolo e di radicare il fare teatro nella comunità.

Così raccolte le voci, le memorie, i canti, i risentimenti, le speranze, le amarezze di una classe nella loro individualità e nella loro frantumazione, lo spettacolo li ripropone agli stessi protagonisti e alla stessa gente nei luoghi dove sono nati, ricomponendoli  in un discorso corale o monologante, ma pur sempre dialogico di una collettività che esiste, anche se non sempre può riconoscersi. Il contadino di Colle, il minatore di Arcidosso, l'operaio di Piombino, il cavatore di Carrara dialogano, usano della loro memoria, confrontano il loro passato e il loro presente, le loro aspirazioni e la loro realtà.

I materiali al loro interno si aggregano secondo alcune linee tematiche e alcuni modelli di comunicazione: 

l'ottava del canto popolare e dell'improvvisazione toscana che ripropone e celebra epicamente cronaca, amore, politica;

la cronologia dei fatti, il loro snodarsi, fluire e rifluire da un tempo interno a quello esteriore;

l'”ordine” fascista e nazista segnati dal profondo “disordine" interiore, che non a caso culmina nei massacri dell'estate 1944 e, a fronte, il “disordine” partigiano che è ricerca, riscoperta e invenzione di un ordine "interiore” teso a realizzare un più giusto e un più libero ordine sociale;

il passaggio continua dalla particolarità all'universale, dal individuale al collettivo, dalle viscere all'ideologia; 

il conflitto e la coesistenza di due aspetti di fondo della Resistenza Toscana: la lotta contro il tedesco e il fascista come riscatto nazionale e prosecuzione del Risorgimento e l'esigenza e i primi segni di un mutamento radicale dei rapporti di classe e dei modi di produzione;

la canzone partigiana che questo conflitto e coesistenza riflette.

Sono un nodo di temi e problemi che scendono nelle radici della nostra storia recente e remota ed emergono con bruciante attualità oggi nel nostro fare ed essere quotidiano.

È chiaro che la scelta del tipo di aggregazione dei materiali è opera degli autori, ma è altrettanto certo che il modo con cui essi si sono posti di fronte al materiale, la recettività e la disponibilità a non coartarlo immediatamente in strutture psicologiche e ideologiche preconcette, ma il porsi prima di tutto in una condizione di umiltà e di ascolto, è stata la condizione indispensabile per rovesciare il rapporto consueto tra soggetto che manipola i materiali e i materiali stessi.

È ovvio che i materiali non sono più gli informatori, perché la registrazione su nastro e la sua trascrizione in parola scritta ha cancellato la ricchezza mimetica e ambientale del momento vivente dell'espressività popolare, esaltando il suo peso linguistico, fonetico e contenutistico, ma da esso l'attore è partito per ricreare altrimenti sulla scena quel contesto che la pagina scritta, un genere lontano dall' espressività popolare, ha cancellato.

Nella sua totalità questa operazione si pone nel filone più dinamico e stimolante del teatro contemporaneo, quello cioè che intende radicarsi in un territorio e riproporre temi e problemi nei luoghi stessi in cui si radica: strada, quartiere, comunità, paese, perché in essa si riflettono protagonisti e spettatori riattivando una circolarità dialettica fra fruitori e produttori di cultura, affinché si prefiguri un modo diverso di fare cultura già dall'interno di una società divisa.


Massimo Castri-Emilio Jona-Sergio Liberovici 

Bibliografia

Italo Moscati, Per uso di memoria. Omaggio senza retorica alla Resistenza, Sipario n.359, 1976 pp. 57-58.

Massimo Castri, Emilio Jona, Sergio Liberovici, Storia di una ricerca, Sipario n.359, 1976 pp. 58-59.

Massimo Castri, Emilio Jona, Sergio Liberovici, Per uso di memoria : composizione drammatica per sei attori, fisarmonica, chitarra, bombardino, percussioni : da canti e testimonianze popolari sulla Resistenza in Toscana, Sipario n.359, 1976 pp. 59-80.