La disputa

1991-1992

LA DISPUTA di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux

Traduzione di Ettore Capriolo


Collaborazione drammaturgica di Ettore Capriolo

Regia  Massimo Castri

Scene  Maurizio Balò

Costumi  Claudia Calvaresi

Musiche  Bruno De Franceschi

Luci Iuraj Saleri

Suono Franco Visioli



Interpreti: Francesco Apolloni (Mesrin), Sonia Bergamasco (Egle), Livia Bonifazi (Adine), Paolo Calabresi (Mesrou), Arturo Cirillo (Le prince), Laura Cupiati (Hermiane), Simona Fajs (Carise), Silvia Sartorio (Dina), Roberto Zibetti (Azor), Giacomo Zito (Meslis)


Produzione: Associazione Amici del Teatro in collaborazione con il Comune di Milano - Settore cultura e spettacolo

Debutto: Milano, Piccolo Teatro Studio, 14 luglio 1992


Nota: 

Lo spettacolo è l'esito di un percorso di formazione della durata di due mesi, finanziato dal Ministero come Progetto Speciale.

Massimo Castri sullo spettacolo

Foto dalle prove: Roberto Zibetti, Sonia Bergamasco, Francesco Apolloni ph_Bruna Ginammi courtesy Sonia Bergamasco

La disputa è soltanto l'atto finale di un progetto di formazione promosso dal Ministero del Turismo e dello Spettacolo in collaborazione con il Comune di Milano. La realizzazione dello spettacolo è stata accompagnata da una vera e propria attività didattica articolata in alcuni seminari coordinati dagli artisti responsabili delle diverse sezioni produttive del progetto. (...) Ed ecco La disputa, atto unico di Marivaux, scelto per questo progetto di formazione sia per la corrispondenza di età fra attori e personaggi, sia per la semplicità con cui è svolto il tema. Al centro la fenomenologia del sentimento amoroso illustrato da due coppie di donne e di uomini cresciute fino all'età di diciotto/diciannove anni in regime di separatezza dei sessi. Quando vengono a diretto contatto prendono coscienza, in un processo di maturazione prima di se stessi e poi dall'altro. Da qui nasce la sorpresa dell'amore, ma anche della fragilità connaturata a tale sentimento ".


Massimo Castri dichiarazione riportata in Il Patalogo 16 Annuario 1993 dello Spettacolo. Teatro, Ubulibri, Milano 1993 p. 31 

"Con La disputa, Massimo Castri prosegue un itinerario pedagogico che l'ha già visto impegnato negli anni scorsi alla Civica scuola d'arte drammatica di Milano e all'Atelier della Costa Ovest in Toscana. Lo spettacolo è infatti il frutto di un percorso insolito, al termine di un corso di formazione professionale e finanziato dal ministero dello spettacolo e dal comune di Milano, che ha visto impegnati in veste di insegnanti alcuni degli abituali collaboratori del regista toscano (dal “Dramaturg” Ettore Capriolo allo scenografo Maurizio Balò).Gli interpreti sono tutti neodiplomati di diverse scuole di recitazione, impegnati in una esperienza che è insieme un seminario di specializzazione e la realizzazione di un vero e proprio spettacolo.  Accanto alla recitazione e alla drammaturgia, il corso ha affrontato altre professioni legate al teatro, con seminari dedicati a costumi, tecniche di costruzione e decorazione, musica, suono e luci; l'obiettivo è quello di formare una serie di figure professionali in grado di inserirsi nel collettivo che lavora alla realizzazione dello spettacolo. 

Castri perché questo costante impegno pedagogico?


È un lavoro che porto avanti da tempo, accanto all'attività registica vera e propria, da quando mi sono accorto che nel teatro italiano c'è un grosso problema di formazione dei quadri, di ricambio non solo degli attori ma anche degli artigiani e dei professionisti. Anche sotto questo punto di vista il fatto che sia praticamente scomparsa la tradizione artigianale ha lasciato un deserto. Per me è importantissimo lavorare con una rete di collaboratori affidabili".


Oliviero Ponte di Pino, A scuola di teatro con una grammatica dell'immaginazione, in “il manifesto”, 16 luglio 1992

DALLA RASSEGNA STAMPA

Simona Fais, Sonia Bergamasco ph_ Bruna Ginammi courtesy Sonia Bergamasco

“ Chi per primo è stato incostante e traditore in amore, l'uomo o la donna? La disputa, uno degli ultimi testi di Marivaux, è stato rappresentato al Teatro Studio nella messinscena di Massimo Castri e con un gruppo di giovani attori (cui si sono aggiunti venti colleghi dietro le quinte ). Prodotto di un laboratorio durato due mesi, lo spettacolo condotto da Castri, con la collaborazione di Ettore Capriolo, è uno dei cinque progetti speciali per aspiranti artisti finanziato dal Ministero. Sgombrato il campo da ogni ombra di cinismo o di gioco crudele, sotteso a mio avviso al testo di Marivaux, Castri ha puntato sulle reazioni che i quattro giovani d’ambo i sessi - rinchiusi neonati in un castello sotto la sorveglianza di due servitori neri e ignari l'uno dell'altro e della società che li circonda - svelano prima di fronte alla conoscenza di sé, complice l'acqua e lo specchio, poi dell'Altro e infine degli altri, nel gioco amoroso e nelle pulsioni sessuali.

Castri ha racchiuso la storia nella cornice rococò di un grande specchio infranto sulle cui schegge si muovono e si moltiplicano - in un carosello di immagini che diminuisce la portata originaria dell'assunto - i quattro giovani e i due servitori, questi ultimi a metà fra statuine e figure da Commedia dell'arte, mentre ha lasciato alla coppia dei nobili, freddi e incipriati, il compito di aprire e chiudere lo spettacolo assecondando i quattro giovani attori nelle personali evoluzioni fisiche e stilistiche con un'insistenza un po' fine a se stessa, che ha protratto per quasi due ore l'atto unico di Marivaux. Da segnalare l’eccellente prova di Sonia Bergamasco (Egle), di Simona Fais e Paolo Calabresi (i due servi).”


Fabio Battistini, Le gioie e i dolori del gioco amoroso, in "Hystrio", n. 4 1992 p. 99

Al Piccolo Teatro Studio, Massimo Castri ha confermato le sue doti di "pedagogo teatrale" con il bell’ allestimento de La disputa di Marivaux a seguito di due mesi di seminari con giovani attori, scenografi e musicisti: uno spettacolo completo e rigoroso che non meriterebbe l'etichetta di saggio scolastico, ormai ingiusto sinonimo di lavori destinati all'oblio”.

Claudia Cannella, E i giovani svegliano Milano, in "Hystrio", n. 4 1992, p. 74

Sonia Bergamasco 

ph_ Bruna Ginammi courtesy Sonia Bergamasco