Gl'Innamorati

“Goldoni è l’unico grande riformatore che abbiamo avuto in Italia, a parte il grande distruttore incarnato da Pirandello. Goldoni è l’unico rappresentante di un teatro che cerca di trovare un linguaggio capace di raccontare il mondo e la società. […] Mi ero riavvicinato a Gl’Innamorati mentre allestivo la Trilogia della Villeggiatura” perché ne anticipa i temi principali. Mi interessava soprattutto la psicologia femminile di Eugenia che prepara quella di Giacinta della “Trilogia”. Ma mi attraeva anche il carattere fortemente sperimentale del testo. Goldoni finge di scrivere una commedia mentre, in realtà, scrive tutt’altro. Non a caso Gl’Innamorati non ha intreccio e si conclude con un lieto fine completamente fasullo: è piuttosto la ripetizione ossessiva di uno stesso tema attraverso infinite variazioni, una scritture [sic] di grande modernità, soprattutto per quanto riguarda le figure dei due protagonisti. La loro incapacità di gestire i sentimenti, l’assenza di una famiglia e di una cultura capaci di aiutarli: tutto questo è molto novecentesco” 

Massimo Castri intervistato da Andrea Nanni,  XXX, Il Giornale della Toscana, 02.04.2000