Fate tacere quell'uomo!

ACTB

1973-1974

FATE TACERE QUELL’UOMO! ARNALDO DA BRESCIA,

STORIA DI PAPI, IMPERATORI, ERETICI 


Azione drammatica Massimo Castri

Ricostruzione storica e testi Vasco Frati

Regia  Massimo Castri

Scene  Renato Borsoni

Collaboratore per i costumi Maurizio Balò

Musiche Giancarlo Facchinetti

Luci Luigi Baccanelli

Esecuzioni musicali della Filarmonica Isidoro Capitanio diretta da Giovanni Ligasacchi


Interpreti (locandina): Carlo Rivolta (Arnaldo Da Brescia), Nicolò Carlo Boso (Adamo - eretico -  cantastorie - Gerhoh), Ruggero Dondi (Bernardo),  Franco Bonfiglio (eretico - re di Francia), Marco Lucchetti (eretico - discepolo - senatore), Tullia Piredda (Eva - un’eretica), Sergio Tardioli (cardinale - imperatore), Clara Zovianoff (il Papa), Walter Cassani (diavolo - eretico - senatore  - matto)


Produzione: Compagnia della Loggetta di Brescia

Debutto: Brescia, Teatro Santa Chiara, 30 ottobre 1973


Note: 

Dopo una breve tournée e una pausa invernale, lo spettacolo viene ripreso in primavera; Ermes Scaramelli sostituisce Carlo Rivolta nel ruolo del protagonista.

Debutto: Milano, Teatro Quartiere, 15 maggio 1974.

DAL PROGRAMMA DI SALA

Ruggero Dondi, CLaria Zovianoff

 ph_ Alabiso ACTB

Eva e Adamo

Tullia Piredda, Nicolò Carlo Boso sullo sfondo Ruggero Dondi, Clara zovianoff, Franco Bonfiglio ph_ Alabiso ACTB

Carlo Rivolta, Nicolò Carlo Boso, sullo sfondo Ruggero Dondi e Sergio Tardioli ph_ Alabiso ACTB

Nel quadro generale delle grandi eresie medievali la figura di Arnaldo da Brescia assume uno spicco e un interesse particolare perché in lui la polemica teologica diviene immediatamente polemica e azione politica a sostegno di una chiesa “povera”, di uno Stato laico e di una solida democrazia all'interno dei nascenti Comuni italiani. Da questo punto di vista egli evidenzia e fa diventare prassi concreta i fermenti politici che nei movimenti ereticali precedenti o a lui contemporanei esistevano soltanto allo stato potenziale.

Lo spettacolo ricostruisce le vicende, l'ambiente, le lotte connesse alla figura di Arnaldo da Brescia, evitando una piatta ricostruzione cronachistica e puntando piuttosto su di una serie di grandi quadri e momenti spettacolari nei quali le figure e i personaggi assumono un forte rilievo emblematico e i nodi ideologici storici e politici vengono tradotti in immagini teatrali vive e corpose (il punto di riferimento più vicino potrebbe essere una certa pittura murale medievale, i grandi affreschi che con funzione "didattica" ricoprivano le pareti delle chiese, oppure le grandi sacre rappresentazioni che avvenivano nelle piazze con forte partecipazione popolare nei secoli XII e XIII).

Lo spettacolo è costruito interamente sulla base di documenti originali dell'epoca, di cui restituisce intatta la natura e il sapore senza piegarli artificiosamente a forme di drammatizzazione (dialoghi realistici, ricostruzione psicologica dei personaggi, ecc.); si è cercato piuttosto di rendere "spettacolari" i documenti stessi, di inventare "spettacolo" utilizzandoli per ciò che sono e cogliendo dal loro interno gli spunti drammaturgici.

Lo spettacolo dunque cerca una sua "popolarità" di linguaggio costruendosi  e sviluppandosi per grandi immagini sintetiche, grandi composizioni figurative che restituiscano nella loro linearità il complesso intrecciarsi e scontrarsi di forze politiche, sociali, culturali la cui lotta costituisce il terreno su cui si muove l’eretico Arnaldo.

Massimo Castri

DAL COPIONE DELLO SPETTACOLO

Frontespizio e prima pagina

 del copione dello spettacolo 

SULLO SPAZIO SCENICO

Una gran scalinata di legno ideata da Renato Borsoni racchiude in blocco gli elementi e gli effetti scenici: dalle botole che si aprono e si chiudono appaiono gli inferni da presepe con cui vengono spaventati i semplici, sbucano gli eretici che tessono le loro dispute, e i popolani che sostengono Arnaldo. Sulla sommità di questa scalinata troneggiano le maschere dei potenti: un Papa donna, livido e mummificato come in una sequenza felliniana, e un imperatore germanico chiuso in una gabbia lucente. 


Donata Righetti, Brucia ancora oggi il rogo di Arnaldo, il giorno, 18 maggio 1974 

Le trasformazioni della scena, la botola dell'Inferno che si spalanca

 ph_ Alabiso ACTB

BOZZETTI DEI COSTUMI di Maurizio Balò

BIBLIOGRAFIA

Per un approfondimento sullo spettacolo e sul contesto in cui nasce:

Fate tacere quell’uomo! Arnaldo da Brescia. Uno spettacolo al centro della controversia, a cura di Andrea Cora, I quaderni del CTB 2, Iseo LA QUADRA editrice, 2021.