C'è un filo che lega i suoi lavori?
Io non lascio mai indietro niente. Per me il teatro è un lungo discorso che continua. Non ci sono episodi occasionali; il teatro è qualcosa che "si fa" come mi faccio io stesso.
Cristina Caccia, Castri e Borkman un vecchio amore, La Stampa, 9 Aprile 2002
Questa sezione documenta 60 regie teatrali di Massimo Castri a partire da I costruttori di imperi di Boris Vian (1972) sino a La cantatrice calva di Eugène Ionesco (2011) ...
L'attività registica di Castri è caratterizzata dall'approfondimento di alcuni autori: Pirandello, Ibsen, Goldoni e Euripide su tutti ma anche Brecht, Kleist, Cechov, Pasolini. Gli spettacoli che si susseguono negli anni costituiscono filoni di ricerca e interesse che si intrecciano e riaffiorano. Altri filoni d'interesse sono solo in parte meno evidenti perché legati a tematiche e risonanze sotterranee, ma è in sostanza possibile guardare alla teatrografia di Castri come ad un'opera unica costituita da differenti capitoli così come Castri guardava ai testi degli autori che affrontava. La sua produzione è stata necessariamente condizionata da vicende produttive, occasioni, imprevisti. I taccuini di letture del Fondo Castri ci permettono di osservare anche il sommerso e scoprire come questi percorsi d'interesse sono nati, si sono sviluppati nel tempo e si sono intrecciati nel desiderio e nella progettualità al di là di ciò che è stato effettivamente realizzato. A riconferma di un quadro in cui la ricerca e la creazione artistica si svolgono su archi lunghi e profondi.
L'invito nell'osservare questi materiali è quindi a mantenere una doppia ottica di sguardo, che possa andare in profondità ma essere anche trasversale, per cogliere l'unità attraverso i diversi esiti e per provare a conoscere il regista, la persona, che questa poetica ha espresso.
Per evidenziare le ricorrenze e le continuità, i titoli degli spettacoli di uno stesso autore sono indicati con colore identico. Costituiscono un filone a parte gli spettacoli che appartengono alla fase del teatro di radicamento, nati in collaborazione con Emilio Jona e Sergio Liberovici (E' arrivato Pietro Gori anarchico pericoloso e gentile e L'ingiustizia assoluta), e in seguito ripresi come produzioni della Compagnia della Loggetta - Centro Teatrale Bresciano, una di pratica di teatro politico con metodologie drammaturgiche e produttive specifiche di lavoro sul territorio.
Gli esiti del secondo anno di formazione del Progetto Euripide (Elettra e Oreste, 1991Atelier Costa Ovest) realizzati da Castri in collaborazione con Cristina Pezzoli si trovano nella sezione dedicata alla Pedagogia.
Nella sua carriera Castri ha esplorato anche i linguaggi della regia televisiva, occupandosi personalmente dell'adattamento di alcuni suoi spettacoli o di progetti autonomi che diventano produzioni RAI : Edipo (1982), (Girotondo (1986), Così è (se vi pare) (1991).
Castri ha realizzato un'unica regia lirica Le siège de Corynthe di Gioacchino Rossini, Pesaro, Teatro Rossini, 2000.
Massimo Castri, Emilio Jona, Sergio Liberovici
Rosignano Marittimo
15 luglio 1974
Massimo Castri, Emilio Jona, Sergio Liberovici
Pistoia, Teatro Comunale Manzoni
10 gennaio 1974
Io trovo affascinante la regia perché è un gesto estremamente complesso, in quanto gesto novecentesco, sia nel suo nascere come forma artistica doppia, sia nel suo attuarsi in forma complessa in quanto deve realizzarsi non attraverso la tua mano, ma attraverso il corpo degli altri e l'uso dello spazio. Basterebbe l'idea di tradurre questa tua poesia, che inevitabilmente ha delle radici private, nei corpi di altre persone per dare vita ad un gesto di una complessità e di una perversità estrema. Non si ha grande teatro se non si ha formulazione di grande poesia, che nasce da un rapporto fortemente conflittuale e fortemente critico con il testo, una sorta di corpo a corpo con il testo, che deve però trovare il suo momento di sintesi [...] è un evento collettivo filtrato attraverso una prospettiva individuale. Quando si ha questo, si ha grande poesia.
Dichiarazione di Massimo Castri in: Roberto Alonge, Massimo Castri, in Il teatro di regia alle soglie del terzo millennio: settimana del teatro 7-12 maggio 2000, a cura di Paolo Bosisio, p. 244